Stagione teatrale 2017

lunedì 07 agosto 2017

EDOARDO SIRAVO
L’Avaro

Biglietti

Platea numerata intero 23,00 euro | ridotto 19,00 euro
Tribuna libera intero 18,00 euro | ridotto 16,00 euro

Prezzi al netto dei diritti di prevendita
Riduzione valida per spettatori under 26 e over 65

EDOARDO SIRAVO
in L’Avaro
di Plauto
traduzione e adattamento Michele Di Martino
regia Nando Sessa


E’ la vivacità drammatica, unita all’essenzialità dello svolgimento, a caratterizzare l’”Aulularia”, vale a dire la commedia della pentola d’oro, (aulula, pentolina ed aurum, oro, sono i termini di cui è composto il titolo originale): dominante è la figura dell’avaro, interpretato da Edoardo Siravo, certamente uno dei personaggi più riusciti di Plauto e più imitati nei tratti caricaturali, preso a modello, tra gli altri, da Shakespeare e Molière.
Con la sua maniacale ossessione, l’avaro dà vita a tutta la vicenda, mentre la beffa ordita dal servo alla fine si ricompone e lo stesso protagonista, rinsavito dalla sua funesta “malattia”, congeda gli spettatori con un invito ad essere generosi e a non scherzare mai con l’avarizia.
La commedia, diretta da Nando Sessa ed intitolata “L’avaro di Plauto” per rendere omaggio al genio di Sarsina, è sostenuta da ritmi incalzanti, con il gusto per il “botta e risposta”, con battute sapide e frizzanti che rendono più divertenti i sottintesi dei dialoghi.
Alla stimolante “sensualità” lessicale plautina, al gusto per i doppi sensi, i giochi di parole e gli equivoci, cerca di intonarsi la traduzione e l’adattamento di Michele Di Martino, con una significativa e singolare scelta di frasi e parole dell’originale latino, recitate dagli attori e scandite in metrica nelle parti cantate: sarà pure questo latine loqui, parlare in lingua latina, un modo per rivivere, ancora oggi, la grandezza del mondo classico, per risalire il fiume dei segni che ci arriva dalla civiltà di cui siamo eredi diretti.
Delle venti commedie di Plauto che ci sono pervenute attraverso due millenni e due secoli di storia teatrale l’Aulularia, o Commedia della Pentola, è tra quelle che più hanno avuto la sorte di essere rappresentate.