Stagione teatrale 2017

sabato 05 agosto 2017

ANTONIO SALINES BARBARA BOVOLI
Antigone

Biglietti

Platea numerata intero 23,00 euro | ridotto 19,00 euro
Tribuna libera intero 18,00 euro | ridotto 16,00 euro

Prezzi al netto dei diritti di prevendita
Riduzione valida per spettatori under 26 e over 65

ANTONIO SALINES BARBARA BOVOLI
in Antigone
da Sofocle
traduzione e adattamento Roberto Clerici
regia Livio Galassi

L’inconciliabile dualismo tra legge dello stato e legge umana, tra giustizia ritenuta ingiusta e pietà ritenuta colpevole, si ripropone irrisolto e ancora attuale dopo oltre duemila e quattrocento anni, interessando e coinvolgendo filosofi, politici, poeti e drammaturghi, nello scorrere dei secoli, stimolando le interpretazioni registiche più esaltate e velleitarie, capaci di relegare Sofocle a mero pretesto. Io ritengo Sofocle più grande e più esauriente del più grande dei registi, la sua tematica e la sua poetica più vaste degli sviluppi che hanno ispirato: mi accosto tremante di emozione e di rispetto alla sua grandezza per attingere dal suo splendido testo i segni più nitidi e coinvolgenti della contemporaneità. La presenza di Antonio Salines – un interprete nel pieno della sua maturità artistica, preziosa delle più sensibili sfumature esistenziali – consente di incrinare la granitica saldezza di Creonte con impercettibili crepe di dubbio che presagiscono il cedimento finale. La sua ossessiva e reiterata giustificazione dello sciagurato editto che proibisce la sepoltura di Polinice – aggressore della patria – oltre che il suo popolo vuole convincere anche se stesso.
Pure Antigone – interpretata da Barbara Bovoli – addolcirà la sua caparbia e sprezzante fierezza nell’ultimo incontro con la sorella Ismene, quando la esorterà a non condividere la sua tragica sorte, a scegliere la vita. E questo senza alterare nulla del testo, ma trattenendo la scena con teatrale indugio. Sfumature entrambe che il testo consente e che l’approfondimento psicologico esige. La pregevole e chiara traduzione di Roberto Lerici sa fondere magistralmente lirismo ed epicità che la regia asseconda. Le musiche originali di Luciano Francisci aggiungono la loro sonora emozione.

Livio Galassi